Umbria 2003

 

 

 

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INFORMAZIONI PRATICHE
L'Umbria accoglie uno dei più caratteristici paesaggi italiani, immortalato in centinaia di pitture rinascimentali: un fondale di borghi medievali arroccati sulle colline, filari di cipressi, vigneti e uliveti, ville e case coloniche in posizione stupenda. Una bella regione, definita il cuore verde d'Italia, che è anche stata il centro di una vasta produzione artistica. Pittura, scultura e architettura sono infatti il leit-motiv di tutti i viaggi in Umbria: opere meravigliose adornano praticamente tutti i luoghi, mentre le città più grandi vantano progetti artistici ambiziosi, per esempio gli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto o quelli di Giotto ad Assisi. Una prima definizione di Rinascimento, un periodo straordinariamente creativo, si deve a Giorgio Vasari, che nel XVI secolo scriveva della rinascita delle arti con l'umanesimo di Giotto e dei suoi successori. Ma l'arte rinascimentale non è nata così per caso, dato che l'Umbria vanta un profilo culturale che si allunga indietro nel tempo senza discontinuità, fino al periodo di Carlo Magno, se non addirittura a tempi più remoti, un'eredità che permane nell'architettura dei suoi tipici borghi, nelle feste tradizionali, nell'artigianato. Un viaggio attraverso l'Umbria, terra di grandi santi e di forte sentimento religioso, può sembrare una sorta di pellegrinaggio fra magnifiche e antiche cittadine collinari, castelli e monasteri silenziosi nel verde delle colline, borghi che racchiudono inaspettatamente, nelle loro piccole chiese, antichi capolavori d'arte. Le attrattive di Assisi, città natale di san Francesco, Spoleto e dell'indaffarato capoluogo di regione Perugia non sono certamente segrete, mentre altre cittadine sono tutte da scoprire, come Gubbio o i deliziosi centri di Bevagna e Todi. Molte, conservando tracce di un passato molto lontano, ci consentono di ammirare mura o tombe etrusche e romane nei loro siti lasciati indisturbati per secoli. Anche se la percentuale della popolazione umbra che coltiva la terra per vivere è notevolmente diminuita dall'ultima guerra, passando da circa il 60 per cento nel 1950, ad appena sopra il 10 per cento nel 1980, nella regione predominano i comuni rurali. Come i borghi e le città si sono modellati sulle sommità delle colline, le coltivazioni a terrazza delle vigne delineano, degradando, i pendii e si aprono in campi che si dispiegano in ampie vallate, creando un distintivo equilibrio fra il mondo degli uomini e quello della natura. Anche se le città si sono sviluppate e le zone industriali hanno circondato alcune periferie, si vedono ancora estesi appezzamenti di terra così com'erano cinquecento anni fa. Visitare gli innumerevoli capolavori d'arte, disseminati ovunque nella regione, è anche l'occasione per apprezzare a un tempo la bellezza dei parchi e la dolcezza del paesaggio umbro. Le incontaminate alture della Valnerina, l'estesa pianura del Piano Grande e le cime selvagge dei monti Sibillini contrastano con le colline tranquille e dolcemente delineate, alle quali la regione è spesso associata. Verso nord il lago Trasimeno, uno dei più grandi bacini d'acqua italiani, presenta un paesaggio inconfondibile riprodotto da tanti maestri del Quattrocento, mentre al sud si offre lo spettacolo (in certi momenti) della cascata delle Marmore.
Quando andare Il clima risente della particolare posizione geografica della regione, al centro della penisola e isolata dal mare dalla fascia degli Appennini o dai monti del Senese: in estate le temperature possono essere alte, mentre nei paesi in cima alle colline può essere allo stesso tempo sorprendentemente fresco e ventoso. D'inverno il clima è spesso rigido e piovoso, anche se non raggiunge temperature troppo basse nelle grandi città; però, se amate girare in montagna, tenete presente che l'alta altitudine di buona parte della regione rende molte strade quasi impraticabili in pieno inverno e in alcune zone, come sui monti Sibillini, potrebbe nevicare fino a marzo o anche ad aprile. Se vi fosse possibile, sarebbe meglio evitare il mese di agosto, quando la maggior parte degli italiani va in ferie; di conseguenza, anche se l'Umbria è lontana da quella ressa tipica delle località balneari di vacanza, può essere un problema trovare aperti tutti i ristoranti e gli hotel nelle città, poiché molti rimangono chiusi per ferie durante l'intero mese. Per una visita piacevole e allo stesso tempo abbastanza completa, possono bastare anche pochi giorni, magari nel periodo di Pasqua o ad autunno inoltrato, quando le città non sono affollate di turisti e le campagne cominciano a fiorire o si colorano dei toni dell'ultima primavera.
Assisi è una città dell'Umbria in provincia di Perugia, situata sul fianco occidentale del Monte Subasio. È conosciuta per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono san Francesco e santa Chiara, patroni d'Italia. Parlare delle splendide opere artistiche della città è inutile perché credo che tutti conoscano lo splendore di questa cittadina. La città presenta due importanti manifestazioni: il Calendimaggio, giovedì, venerdì e sabato della prima settimana di maggio quando si mette in atto una rievocazione di vita medievale e rinascimentale in una sfida fra le due fazioni della città, Parte de Sopra e Parte de Sotto, con cortei, rappresentazioni teatrali, danze e sbandieratori. Altra importante manifestazione è il Palio di San Rufino nell'ultima settimana di agosto con la rievocazione storica del periodo in cui Assisi fu divisa in terzieri: San Francesco, San Rufino e Dive Mariae.
Spello è un comune inserito tra i Borghi più belli d'Italia dove si trovano i resti di un anfiteatro romano e notevoli affreschi del Pinturicchio e del Perugino. Spello ospita diverse piccole chiese, tra le quali, le più importanti sono S. Maria Maggiore che ospita affreschi del Pinturicchio ed un pregevole pavimento di maioliche di Deruta.
La città di Orvieto è insediata su una rupe di tufo che domina la pianura, nella quale scorrono i fiumi Paglia e Chiani poco prima di confluire nel Tevere. Questa enorme piattaforma in tufo vulcanico brunastro che si solleva dai venti ai cinquanta metri dal piano della campagna, fu creata dall'azione eruttiva di alcuni vulcani, che depositarono un'enorme quantità di materiali. Il monumento per eccellenza della città è il Duomo, capolavoro dell’architettura gotica centro italica. Notevole è il portale centrale, inquadrato come i due laterali da un profondo strombo, e rivestito da lastre bronzee di Emilio Greco che narrano opere di misericordia. L’interno è di una semplicità severa e toccante: a pianta basilicale e suddiviso da pilastri circolari in tre navate, di cui la centrale coperta da capriate lignee, deriva l’elegante omogeneità stilistica dall’alternanza delle fasce orizzontali bianche e nere, di matrice toscana.
Spoleto è un antichissimo centro abitato sin dalla fine dalla preistoria. Le mura poligonali del V-IV secolo a.C., dette mura ciclopiche, costituite da enormi massi di pietra calcarea in forma poligonale, dimostrano che si trattava di una città ben fortificata e munita, in posizione dominante sulla valle Umbra. Oltre al bellissimo Duomo merita una visita anche il Ponte Sanguinario, ponte romano attualmente al di sotto del piano stradale, riscoperto solo nel XIX secolo. Si trova esattamente in corrispondenza dell'attuale centro viario di piazza della vittoria ed è visitabile scendendo una rampa di scale che parte direttamente dalla piazza.
Trevi si può equamente ripartire in tre zone distinte di pianura, collina e montagna, ricoperte da vegetazione altrettanto differenziata. In pianura, i terreni fertilissimi e ben irrigati da numerosi corsi d'acqua, anticamente occupati in gran parte dal "lacus Clitorius", si prestano alla semina di specie annuali. La collina, di calcare alcalino molto "sciolto" e quindi molto drenante, è l'ambiente ideale per la coltivazione intensiva e altamente specializzata dell'olivo, che dà un olio tipico e molto pregiato tanto che la città è anche definita città dell’Olio.
Montefalco è situata in una posizione panoramica, dominante la pianura del Topino e del Clitunno. Per questa favorevole posizione è chiamata "la ringhiera dell'Umbria" ed è famosa per la produzione dell’omonimo vino. Nella chiesa di San Francesco si possono ammirare una serie di affreschi, attribuiti a Benozzo Gozzoli, raffiguranti episodi della vita del santo.Bevagna è un comune della provincia di Perugia nota per le tele pregiate che vi si producevano tanto da essere chiamate "bevagne". È inserita tra i Borghi più belli d'Italia.
Todi sorge in cima ad una collina la cui cima supera di poco i 400 metri che si affaccia sulla media valle del Tevere. Il territorio comunaleè per lo più collinare e composto da una miriade di piccoli insediamenti. La città si può considerare divisa in due zone distinte: la parte interna alle mura medievali suddivisa in rioni e la parte nuova posta esternamente alle mura suddivisa in quartieri.
Il centro storico, medievale, vanta edifici sacri di prestigio come la cattedrale di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Fortunato ed il convento di San Giovanni Battista. Fuori dalle mura si trova la famosa chiesa rinascimentale di Santa Maria della Consolazione. D'interesse è anche la rocca, che con i suoi 411 metri è il punto più elevato della citta. La rocca è stata edificata per volontà del Papa Gregorio IX nel 1373. Per la sua edificazione è stato necessario abbattere alcuni edifici nei dintorni.
Città di Castello è il principale centro dell'alta valle del Tevere. Molteplici fattori tra i quali la struttura architettonica di spiccato carattere rinascimentale, il numero di abitanti e la densità di popolazione, oltreché la posizione geografica e la parlata dialettale, la rendono senza dubbio la meno umbra delle città umbre.
Il comune di Arezzo è situato alla confluenza di tre delle quattro vallate che compongono la sua provincia. Direttamente a Nord della città ha inizio il Casentino, che è la valle percorsa dal primo tratto dell'Arno; a Nord-Ovest si trova il Valdarno Superiore, sempre percorso dall'Arno nel tratto che scorre fra Arezzo e Firenze; a Sud si trova la Val di Chiana, una pianura ricavata dalla bonifica di preesistenti paludi.
San Gimignano per la caratteristica architettura medioevale del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Il sito di San Gimignano, nonostante alcuni ripristini otto-novecenteschi, è per lo più intatto nell'aspetto due-trecentesco ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell'età comunale. Il centro cittadino si articola sulle direttrici principali di via San Giovanni, via San Matteo, che convergono nelle due piazze attigue di piazza della Cisterna e piazza del Duomo. La zona nord è attraversata da via Folgore da San Gimignano ed ha come punto focale piazza Sant'Agostino. San Gimignano è soprattutto famosa per le circa quindici torri medievali che ancora svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d'oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano circa quattordici maggiori, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la Torre del Podestà, detta la Rognosa, che è alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della Rognosa, anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, non lo rispettarono.
Perugia è una delle più importanti città dell'Italia centrale, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Umbria. Celebre città d'arte ricca di storia e monumenti è meta di numerosi turisti e studenti in quanto anche sede di una delle più antiche Università degli Studi della penisola oltre che della maggiore Università per stranieri d'Italia. Da sempre innovativa nel campo dei trasporti pubblici, già a partire dal 1980 si è dotata di percorsi meccanizzati quali scale mobili e ascensori per collegare l'acropoli del centro storico con le zone periferiche. Perugia si adagia su una acropoli collinare che sorge all'altezza media di circa 450 m s.l.m. Nel punto più alto, Porta Sole, l'altezza è di 493 m s.l.m., caratteristica che ne fa la città italiana più popolata fra quelle poste . Il centro storico si sviluppa intorno a questo punto, in parte cinto dalle antiche mura etrusche e medievali; il resto del territorio cittadino scende tutto intorno fino ai 280 m s.l.m. della zona pianeggiante di Pian di Massiano. La Fontana Maggiore è uno dei principali monumenti della città e di tutta la scultura medievale. È costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea. Le due vasche poligonali concentriche sono decorate a bassorilievi finemente scolpiti da Nicola e Giovanni Pisano: in quella inferiore sono rappresentati i simboli e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, i mesi dell'anno con i segni zodiacali e le arti liberali, la bibbia e la storia di Roma; in quella superiore sono raffigurati nelle statue poste agli spigoli personaggi biblici e mitologici. Perugia possiede due cinte murarie: le mura etrusche sorsero tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario; la seconda cerchia di mura, di età medievale, raggiunse lo sviluppo di circa 6 km ed inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.
Volterra è un celebre per l'estrazione e la lavorazione dell'alabastro e conserva un notevole centro storico di origine etrusca con rovine romane ed edifici medievali come la Cattedrale ed il Palazzo dei Priori sull'omonima piazza, il centro nevralgico dell'abitato. Il nome è ovviamente d'origine etrusca ed in seguito adattato al latino volaterrae. Da notare la presenza del suffisso vel prettamente etrusco e significante altura.
Gubbio è un'antica città dell'Umbria, posizionata alla base del monte Ingino e attraversata dal torrente Camignano. Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sembrano da collocarsi già nella preistoria. Il Palazzo dei Consoli fu fatto costruire nel XIV secolo dal governo della città, che in questo modo voleva testimoniare la grandezza e la potenza raggiunta dalla città. Il palazzo, in stile gotico, è alto circa sessanta metri. Dal 1901 è sede del Museo Civico, dove sono esposti antichi reperti archeologici umbri, una collezione numismatica ed una pinacoteca. Altri luoghi di interesse sono il Museo Diocesano, il Museo della Chiesa S. Maria Nuova, la raccolta d'Arte del Convento San Francesco, il Museo della Torre di Porta Romana e il Teatro romano.
Deruta è un comune noto per la produzione delle ceramiche artistiche . È posta su una collina situata a 15 chilometri da Perugia e a 150 da Roma. A ridosso dell'antica cinta muraria si trova il borgo più vecchio da dove, salendo per tre porte dell'antico sistema difensivo, si accede al centro storico. La principale porta d'accesso è chiamata Porta Sant'Angelo, le altre minori sono dette Porta Perugina e Porta del Borgo o Tuderte. Nel centro storico svettano le due torri civiche ed il campanile della chiesa di San Francesco.

CURIOSITA’ SPOLETO
Il nome "Spoleto" deriverebbe dalla congiunzione delle parole greche "Spao" e "Lithos" ovvero sasso-staccato: in altre parole il colle S.Elia su cui è sorta la città sarebbe ciò che rimane di una frana staccatasi dal Monteluco, ma tale teoria non è stata mai confermata.
Lo sviluppo prevalentemente medievale e la grandezza della città nell'antichità è testimoniato anche da un'anomalia urbanistica difficilmente riscontrabile in altri impianti della stessa epoca: le mura della seconda cinta urbica presentano uno dei più lunghi tratti rettilinei costruiti in epoca medievale (il tratto misura più di 1 km, è collocato nella zona più bassa e pianeggiante della città ed oggi risulta correre prallelamente a Via Martiri della Resistenza).
La Torre dell'Olio è così chiamata perché da essa in difesa della città di soleva gettare olio bollente sui nemici che assediavano la sottostante Porta Fuga (prima cinta muraria urbica); si narra che, in loco, tra i nemici più illustri sia Federico Barbarossa che molto prima Annibale subirono ingenti perdite da questa strategia di difesa. Nel caso di Annibale però, si tratta probabilmente di un falso storico in quanto la torre non è di epoca romana ma posteriore; non si esclude comunque che, in precedenza, sullo stesso luogo esistesse una costruzione analoga e con la stessa funzione.
Molte dicerie popolari vogliono l'esistenza di due cunicoli sotteranei che collegano la Rocca albornoziana con la parte bassa della città (in particolare con il Ponte Sanguinario sotto l'odierna piazza Vittoria)e con il centro storico (all'altezza dell'Arco di Druso di epoca Romana): tali cunicoli, conosciuti anche da Lucrezia Borgia per ricevere i suoi amanti non sono stati ancora trovati.
L'acquedotto longobardo noto come Ponte delle Torri viene considerato un'anomalia per l'epoca della sua costruzione: di fatto, raramente nella stessa epoca vennero costruite opere di uso civile di tale imponenza.
A Spoleto è presente la prima scultura monumentale "stabile" realizzata al mondo: si stratta del Teodelapio dello scultore statunitense Alexander Calder; alta 18 metri, fu realizzata nel 1962 per la mostra "Sculture nella città" in occasione del Festival dei Due Mondi di quello stesso anno. Di fatto, le altre famose e grandiose sculture dello stesso autore (presente con le sue opere in città come Montreal, Chicago e Città del Messico) sono tutte successive. Il fatto che la scultura poggi direttamente sull'asfalto della piazza e che funga quasi da rotatoria atipica per i veicoli in partenza o diretti alla stazione ferroviaria, non è casuale: l'autore dell'opera, da sempre attratto ed affascinato dalla dinamicità, immaginò il Teodelapio immerso ed attraversato proprio dalla caoticità del traffico cittadino; in quest'ottica, tutta la piazza e tutti i veicoli che vi transitano, partecipano alla dinamicità della scultura. MONTEFALCO
In una Chiesa di Montefalco, secoli fa, avvenne una storia molto particolare. Un pellegrino era venuto da molto lontano per adorare le due Sante della Chiesa: Beata e Chiaretta (le cui spoglie erano - e sono - riposte in una tomba di vetro). Si era fatto molto tardi, così il prete diede ospitalità al pellegrino. La mattina seguente, quando il prete andò ad aprire la Chiesa, trovò il pellegrino accovacciato in una posizione di preghiera, il prete si avvicinò per svegliarlo, ma si accorse che era morto. Così decise di seppellirlo, visto anche che era privo di riconoscimenti. Il giorno seguente alla sepoltura, il prete trovò il pellegrino, morto, nella posizione di preghiera davanti alle due sante, lo ripose nella sua fossa, ma la storia si ripeté svariate volte, fin quando il prete decise di riporlo in una tomba di vetro proprio accanto a quella delle due Sante. Il corpo del pellegrino è rimasto intatto e, si racconta, che molti abbiano avuto grazie rivolgendosi a lui. Allora da allora la chiesa si è arricchita di un nuovo Santo a cui essere devoti. AREZZO
Giostra del Saracino Nel quadro delle rievocazioni storiche, di cui il centro Italia è ricco, si colloca la Giostra del Saracino. Ripristinato in rievocazione storica nel 1931, la Giostra del Saracino si corre ad Arezzo nella Piazza Grande il penultimo sabato di giugno in notturna e la prima domenica di settembre in edizione diurna. Nella giostra si sfidano i 4 quartieri della città: Porta del Foro, Porta Crucifera, Porta S.Andrea e Porta S.Spirito. Ogni cavalieri corre la lizza in base all'ordine stabilito secondo la prova generale avuta luogo il giorno precedente, comunemente chiamata "la Provaccia". Il fantino porta una lancia con la quale deve colpire il tabellone sostenuto dal buratto, una statua lignea rappresentate il Saraceno (da qui il nome). il punteggio è compreso tra gli zero e i cinque punti; ogni quartiere corre due volte finché, ricorrendo talvolta allo spareggio, un quartiere non predomina sugli altri. GUBBIO
Gubbio è stata la sede principale delle riprese della serie televisiva della RAI Don Matteo con Terence Hill.
Gubbio è tradizionalmente definita la "città dei matti", riferito alla geniale imprevedibilità degli eugubini. Una usanza tradizionale è il conferire la "patente di matto" e la cittadinanza onoraria a chi compie tre giri della vasca della cinquecentesca Fontana dei Matti, situata nel largo Bargello

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