VALLE D’AOSTA 

                                            Luglio 2003

 

Al venerdi'’ abbiamo deciso di partire per  un week end  alla scoperta della Valle d’Aosta e dei suoi famosi castelli.

Nella mattinata del sabato abbiamo visitato i borghi di Arnad e Bard.

Abbiamo raggiunto Fenis con il suo splendido castello dove abbiamo scattato molte fotografie.

Il castello di Fenis esiste già nel XIII secolo, ma raggiunge il massimo del suo splendore fra il 300 ed il 400 grazie alla potente famiglia degli Challant. A differenza di molti castelli dell'epoca non viene costruito come castello di difesa, ma come residenza della prestigiosa famiglia. Il castello ha una pianta pentagonale, presenta ai lati delle torrette circolari, mentre su un lato si erige una massiccia torre a piante quadrata. Il castello e' protetto da una doppia cinta muraria con torrette di guardia ed un camminamento. Si accede al castello attraversando una torre quadrata e si arriva nel cortile interno caratterizzato da uno scalone circolare e da splendidi affreschi su San Giorgio. Sono visitabili parte del pianterreno fra cui la sala d'armi, le cucine, la sala da pranzo ed al primo piano la cappella e le camere dei conti. Dal 1936 il castello e' di proprietà della regione di Aosta ed  e' visitabile.

Il costo del biglietto di ingresso e' di circa 4 euro e consente l'ingresso con visita guidata. All'interno e' proibito fotografare, mentre e' possibile farlo all'esterno al termine della visita.

Seconda tappa e' la cittadina di Verres dove, dopo una salita, abbiamo giungiamo  alla rocca.

Il comune di Sarre si trova proprio di fronte ad Issogne e le due piccole cittadine sono separate dal letto del fiume Dora. Sopra il paese di Sarre, sempre la ricca famiglia degli Challant, ha fatto costruire su un picco roccioso questo maniero a scopo difensivo. Ha la forma di un cubo di circa 30 metri per lato ed e' circondato da una cinta muraria munita di cannoniere, di speroni e di torrette poligonali. L'ingresso e' caratterizzato da una antiporta e da un ponte levatoio . Dopo molte traversie e passaggi di proprietà fra cui anche la famiglia Savoia il castello cadde in rovina sino ad essere recuperato insieme ai castelli di Fenis e di Issogne. Anche in questo castello e' possibile effettuare una visita guidata. Superata l'antiporta che si apre all'interno della cinta fortificata si incontra l'edificio destinato al corpo di guardia situato di fronte all'entrata del castello. Il portale di ingresso immette in un androne difeso da una caditoia dissimulata nella volta e tramite una seconda porta si accede al cortile del castello. Attorno a questo ambiente quadrato il corpo dell'edificio e' disposto ad anello su tre piani collegati da un monumentale scalone in pietra impostato su archi rampanti.

Al pian terreno sono visitabili due grandi saloni, uno adibito sicuramente a magazzino, mentre l'altro alla sala d'armi.

I locali del primo piano riservati ai signori del castello, sono illuminati da eleganti bifore di gusto trecentesco. La grande sala da pranzo e' collegata da un passavivande alla cucina padronale. Il secondo piano non e' visitabile ma sono situati gli appartamenti di servizio, collegati da una scala in legno al piano delle caditoie. Attualmente il maniero ogni anno e' il prestigioso palcoscenico del Carnevale Storico verrezziese in cui si rievoca, tra storia e leggenda, l'epopea della contessa Caterina di Challant. L'ingresso e' consentito ad un massimo di 50 persone per ogni turno di visita ovviamente guidata. Anche qui all'interno non è' possibile effettuare fotografie .

Orario di visita:

dall' 1.03 al 30.06 e dall'1.09 al 30.09: ore 9 - 19 (tutti i giorni) 18.30 ultimo ingresso

dall'1.07 al 31.08: ore 9 - 20 (tutti i giorni)

dall'1.10 al 28.02: ore 10 - 12.30 / 13.30 - 17 (feriali, chiuso il giovedì) ore 10 - 12.30 / 13.30 - 18 (domenica e festività)

Tariffa d'ingresso: 3,00 Euro

 Più tardi siamo arrivati ad Issogne dove, con una guida veramente preparata, abbiamo visitato questa dimora.

Arrivati sul luogo si resta un poco delusi, perche' non ci si trova di fronte ad un vero e proprio castello, come a Fenis, ma ad un " casermone". La visita all'interno colma pero' la delusione iniziale. Anche questo castello fu una proprieta' della ricca famiglia degli Challant e il suo aspetto attuale risale a quello voluto da Giorgio di Challant nel 1500. Il castello e' una residenza in stile rinascimentale. Appena entrati ci si trova all'interno di un cortile con un portico affrescato con scene di vita quotidiana (la bottega del sarto, la farmacia, la macelleria, il corpo di guardia, il mercato di frutta e verdura, la bottega del fornaio, dello speziale, del pizzicagnolo). Al centro del cortile, sul quale si affacciano prospetti interamente decorati di stemmi matrimoniali della famiglia Challant, si trova la celebre fontana del melograno in ferro battuto. 

La visita, anche qui guidata, prevede la visita di diverse zone. Al piano terra sono visitabili: la sala da pranzo, la cucina con tre grandi camini, divisa in due da un arco (una parte era riservata ai Signori e l'altra al personale di servizio) e la sala baronale. Al primo piano, invece, sono visitabili la cappella con una cancellata per dividere l''area riservata alla nobiltà da quella della servitu' e la camera della contessa.

Salendo al terzo piano si trova la camera dedicata al re di Francia, ( gli Challant erano suoi vassalli) con il camino che reca lo stemma con i gigli della casa regnante francese. La camera fu creata nel caso in cui il re francese si recasse in visita nella zona. Anche per Issogne, come per Fenis, con il passare del tempo la famiglia Challant perse il proprio potere ed il castello passo' fra diversi proprietari sino ad essere acquisito dalla Regione. Anche qui e' possibile la visita guidata per gruppi non superiori alle 25 persone.

Orario di visita:

dall' 1.03 al 30.06 e dall'1.09 al 30.09: ore 9 - 19 (tutti i giorni)

dall'1.07 al 31.08: ore 9 - 20 (tutti i giorni)

dall'1.10 al 28.02: ore 10 - 12.30 / 13.30 - 17 (feriali, chiuso il mercoledi'’)  ore 10 - 12.30 / 13.30 - 18 domenica e festività)

Tariffa d'ingresso: 5,00 Euro (2,50 in periodo di restauri)

Dopo un pranzo a Saint Vincent, abbiamo raggiunto Aosta.

Prima di metterci alla ricerca di un hotel dove passare la notte, abbiamo visitato Sarre con la palazzina di caccia della famiglia Savoia. La palazzina si trova appena fuori Aosta ed e' collocato su un poggio terrazzato ricco di vigneti, che godono dell'ottima posizione soleggiata. Tutto l'edificio poggia su un terrazzamento sorretto da fondazioni di sostegno ad arco che, viste dal basso danno l'impressione di costruire corpo unico con il fabbricato, facendoli assumere cosi’ un aspetto ancora più massiccio ed originale.

Il castello risale al 1242, ma nel corso dei secoli ha subito diversi mutamenti che lo hanno portato alla connotazione attuale, quella di una grossa palazzina. Dopo diverse vicissitudini il castello viene acquistato dal re Vittorio Emanuele II per destinarlo ad una residenza estiva in occasione delle battute di caccia sul Gran Paradiso. Il re diede l'aspetto definitivo al complesso rimaneggiandone anche gli interni. 

Il castello fu in seguito abitato per la villeggiatura, in particolare dai Principi di Piemonte Umberto e Maria Jose'. Durante l'ultimo conflitto e nei primi anni del dopoguerra, il castello di Sarre ospitò reparti di truppe militari, le quali ebbero poco rispetto per l'edificio. Le stanze reali, i saloni e gli altri ambienti furono usati in malo modo, danneggiati e in parte spogliati dagli arredi. Dal 1989 il castello e' di proprieta' della Regione Val d'Aosta che, dopo accurati lavori di restauro, l'ha riaperto al pubblico. Anche qui come per altri castelli e' possibile una visita guidata che si svolge ogni trenta minuti. Al piano terra e' possibile una visita libera ad un piccolo museo dedicato all'iconografia sabauda e alla storia del castello.

Ai piani superiori, le stanze sono state allestite secondo un inventario del 1890, con parte degli arredi ritrovati nel castello. Sono visibili l'Appartamento Reale con la Gran Sala del gioco e la Galleria dei trofei venatori e le stanze private e domestiche. Le stanze del secondo piano riguardano, invece, la storia della dinastia sabauda nel secolo XX: da Vittorio Emanuele III e la regina Elena di Montenegro, a Umberto II e Maria Jose'.

Nella serata del sabato, dopo una cena tipica in un ristorante del centro, abbiamo passeggiato per il centro cittadino che poi abbiamo rivisto alla domenica mattina.

Da Aosta siamo poi partiti per Gressoney dove abbiamo visitato un’altra residenza dei Savoia: Castel Savoia.  Anche questo castello risale alla famiglia dei Savoia ed e' stato costruito nella cittadina di Gressoney.

Il castello fu voluto dal re Umberto I in onore della moglie Regina Margherita nei primi anni del 900. E' immerso nel verde ed ai suoi piedi e' stato allestito un giardino botanico on piante alpino provenienti da differenti parti del mondo. La sagoma del castello e' resa poi inconfondibile da 5 torri cuspidate. Il castello si sviluppa su tre piani: il pianterreno con i salotti, il soggiorno e la sala da pranzo; il piano nobile con gli appartamenti della Regina e del seguito, e, infine, il piano della servitù. Edifici staccati e prossimi sono la foresteria e la cucina. Un aspetto molto particolare e' che la cucina era collegata al castello attraverso una piccola ferrovia in modo da non disturbare gli ospiti del castello. Da una delle finestre del salottino privato della Regina e' possibile ammirare lo splendido panorama del Monte Rosa. Dal 1981 questo castello appartiene alla Regione Autonoma Valle d'Aosta ed e' sede abituale di concerti e mostre nella stagione estiva.

Anche in questo castello e' possibile effettuare una visita guidata ogni 30 minuti.

Il castello e' aperto al pubblico nel seguente orario:

- dal 01.10 al 28./29.02:10:00 - 12:30 e 13:30 - 17:00 (feriali) 10:00 - 12:30 e 13:30 - 18:00 (festivi)

- dal 01.03 al 30.06 e dal 01.09 al 30.09 :09:00 - 19:00

- dal 01.07 al 31.08 : 09:00 20:00

Ultimo ingresso: mezz'ora prima dell'orario di chiusura.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la piccola cittadina circondata dalle Alpi e poi siamo tornati verso l’afosa Bergamo.