LONDRA

Febbraio 2005

 

03 febbraio

Dopo una lunga programmazione eccoci finalmente al momento della partenza per Londra.

Sveglia alle 04.30 del mattino e, insieme a Daniele e Giovanna, partiamo in direzione dell’aeroporto di Orio al Serio.

Il nostro volo con la compagnia low coast Ryanair parte alle 06.55 e dopo circa due ore di volo atterriamo finalmente a Stansed.

In volo acquistiamo il biglietto di andata e ritorno per lo Stansed Express ( circa 20 sterline a testa), un treno che in circa un’ora ci porta alla stazione di Liverpool Street.

In stazione acquistiamo la Travel Card, la tessera che permette di viaggiare indistintamente su tutti i mezzi ( metropolitana ed autobus); ne esistono diversi pacchetti a seconda delle esigenze di ciascuno. Noi abbiamo optato per quella settimanale per le zone 1 e 2, al costo di 21 sterline ( un po’ cara ma comunque molto utile).

Con la metropolitana raggiungiamo l’hotel Westpoint in Sussex Garden 170-172, distante solo pochi minuti dalla fermata di Paddington.

Abbiamo effettuato, come per altri nostri viaggi, la prenotazione online guardando solo qualche fotografia sul sito internet dell’hotel per cui un po’ di preoccupazione e' lecita.

E invece e' tutto come previsto.

L’hotel, in tipico stile vittoriano, e' bello anche se le camere sono davvero piccole ma, comunque, pulite. Tra l’altro anche il prezzo e' piuttosto accettabile: 186 sterline per tre notti ( 268 euro), non male visti i prezzi di Londra.

Sistemati i bagagli si parte alla scoperta della citta'.

Prima meta il famosissimo museo Madame Tussaud’s, il noto museo delle cere.

Il museo ha piu' di due secoli e nacque quando questa scultrice di modelli svizzeri inizio' ad eseguire le maschere mortuarie delle persone uccise durante la Rivoluzione Francese. La prima esposizione risale al 1803, ma la collocazione attuale e' del 1885. L’ingresso al museo e' piuttosto caro: 20 sterline a testa. Si scende al museo con un ascensore che si apre su una moltitudine di fotografi che scattano flash in continuazione.

Da qui si entra nel vero e proprio museo: la prima sala detta “Garden Party” contiene le statue delle celebrità del momento fra cui Hugh Grant, Brad Pitt e la moglie Jennifer Aniston, Tom Cruise, Jennifer Lopez e molti altri.

Proseguendo arriviamo ad una sorpresa del museo: ….. a cena con George!!

Infatti e' stata allestita la scena di una cena romantica sulle rive del Tamigi con George. Tantissime le donne che hanno posato con George per una foto … me compresa. Proseguendo siamo arrivati in una altra sala dedicata al mondo del cinema con Marlon Brando, Silvester Stallone, Charlie Chalpin e molti altri. In un’altra sala,la Grand Hall, invece, abbiamo incontrato la famiglia reale e molti personaggi del mondo politico più o meno recente come Kennedy, Fidel Castro, Gandhi, il Papa Giovanni Paolo II e molti altri.

Scendendo le scale siamo poi arrivati nella “Chamber Live”, una sala interamente dedicata alle torture che rappresentava scene piuttosto raccapriccianti come la ghigliottina.

Da qui siamo poi arrivati nella sezione “Spirit of London” dove un finto taxi nero tipico di Londra ci ha portati alla scoperta della storia della città.

La visita al museo delle cere termina con il Planetarium, il cui ingresso e' compreso nel prezzo del biglietto del Madame Tussaud’s. Nel Planetarium, dal tetto a cupola, viene proiettato un filmato di circa 20 minuti, in inglese naturalmente, che illustra il cosmo ed il sistema solare.

Sinceramente, devo dire che un po’ il museo delle cere mi ha deluso perche' mi aspettavo che fosse molto più grande, ma e' comunque entusiasmante vedere la perfezione di queste riproduzioni.

Usciti dal museo delle cere ci siamo avviati verso il centro commerciale di Londra: Oxford Street, lungo la quale abbiamo incontrato Selfridges. Questo e' il più straordinario ed affollato dei magazzini londinesi e il reparto profumeria è il più grande d’Europa.

Finalmente pausa pranzo a Prêt a Manger, una catena francese che serve ottimi sandwich ed insalate, molto frequentata dai londinesi.

Terminato il pranzo, abbiamo proseguito per la lunga via strapiena di negozi di ogni genere e, soprattutto, di tantissima gente. A metà strada abbiamo incontrato Wittard, un noto negozio dedicato completamente al mondo del tè, in cui ho finalmente trovato una bellissima teiera da portarmi a casa come souvenir.

Ed eccoci alla seconda tappa del nostro programma turistico: il famosissimo British Museum ( come per molti altri musei londinesi, anche qui l’ingresso e' gratuito). E' uno dei piu' antichi musei al mondo; nasce nel 1749 per opera di un medico per raccogliere delle rarità ed oggi si compone di circa sette milioni di pezzi.

Già dal fuori il museo e' molto imponente con la bellissima cancellata e le grandi colonne della facciata, ma la grande sorpresa e' la Great Court. Si tratta del cortile interno del museo coperto da uno spettacolare tetto in vetro ed acciaio nel 2000. La raccolta del British comprende opere di ogni genere ed epoca con gallerie dedicate all’Egitto, all’Asia, alla Grecia etc. Fra le opere piu' importanti ce ne sono alcune che meritano sicuramente di essere citate.

Per prima sicuramente la Stele di Rosetta, scoperta nel 1799 con i suoi tre diversi tipi di scrittura ( due forme di egizio antico e una di greco antico) che ha permesso di decifrare i geroglifici egizi.

Altro importante pezzo del museo sono i Marmi del Partenone che ne adornavano le pareti e che si pensa illustrino la grande processione al tempio in occasione delle feste panatenaiche in onore della dea Atena. Altra gemma del museo e' la Reading Room (sala di lettura) in cui hanno trascorso parte del loro tempo figure importanti come Gandhi, Oscar Wilde, Karl Marx etc.

Una cosa che mi ha molto colpito del British Museum, come del resto di altri musei londinesi, e' il fatto che molti siano gratuiti e che e' possibile fare un’offerta per mantenere i musei stessi.

Usciti dal museo abbiamo passeggiato per alcune vie londinesi con la possibilità di scattare alcune splendide fotografie fra cui alcune alle mitiche cabine telefoniche rosse.

La nostra passeggiata e' terminata in Piccadilly Circus, incrocio trafficatissimo diventato oramai un simbolo della citta' su cui svettano i luminosissimi cartelloni pubblicitari. Su Piccadilly si affaccia un altro importante punto di ritrovo per turisti e londinesi: il London Trocadero. Si tratta di una grande galleria ricca di locali, ristoranti, negozi per lo shopping e sale cinematografiche.

Con la metropolitana raggiungiamo l’hotel e, dopo la doccia, usciamo alla ricerca di un posto per cenare.

All’unanimità' abbiamo deciso di recarci a Chinatown, l’anima cinese di Londra.

Anche questa zona mi ha colpito moltissimo. Sembrava di non essere piu' in Europa, ma addirittura in Cina. Indicazioni stradali, insegne luminose, pubblicità tutto scritto in cinese.

La gamma dei ristoranti e' molto ampia tanto che ne abbiamo scelto uno a caso e siamo stati veramente fortunati. Se devo dire la verita' la scelta e' caduta sul ristorante che nelle fotografie aveva gli involtini primavera, unico piatto che sapevamo riconoscere.

Dopo alcune difficoltà di comprensione, siamo riusciti ad ordinare i “neadles”, gli spaghetti di riso e abbiamo speso poco e mangiato molto bene, a dispetto di quanto si dice di Londra.

Dopo alcune fotografie in Chinatown, abbiamo passeggiato ancora un po’ per le vie sino ad arrivare a scoprire Covent Garden, Leicester Square con i suoi teatri e Trafalgar Square. Da questa immensa piazza abbiamo ammirato anche uno scorcio notturno del Big Ben, simbolo di Londra.

Stanchi per il risveglio all’alba e per le camminate siamo tornati in hotel per un sonno ristoratore in vista del domani.

 

4 febbraio

Ecco …………. inizia una nuova giornata londinese.

Dopo una abbondante colazione, lasciamo l’ Westpoint Hotel e ci dirigiamo a piedi verso il parco più famoso di Londra, Hyde Park. Si tratta di un enorme parco ( in primavera certamente splendido) e passeggiando per il parco abbiamo ammirato e, naturalmente, fotografato la statua dedicata a Peter Pan.

Da Hyde Park siamo passati nei Kensington Gardens; i due grandi parchi sono separati fra loro da un lago a forma di L, chiamato Serpentine. I Kensington Gardens fanno parte del famoso Kensington Palace residenza reale fino al 1800, quando i reali si trasferirono a Buckingham Palace.

Il palazzo e' diventato noto al pubblico perche', dopo la separazione, e' stato residenza della principessa Diana. E' possibile visitare il palazzo, ma noi ci siamo accontentati di uno sguardo dall’esterno.

Tornati poi verso Hyde Park, abbiamo potuto ammirare due strutture erette in memoria di Albert, marito della famosissima regina Vittoria. Sono due strutture che sorgono una di fronte all’altra: Albert Memorial e il Royal Albert Hall.

L’Albert Memorial e' un fastoso monumento in stile gotico che raffigura il principe nell’atto di sfogliare il catalogo della sua grande esposizione circondato da circa 200 figure che rappresentano i continenti, le arti, l’industria e le scienze.

Di fronte svetta la Royal Albert Museum, un enorme struttura, di forma circolare, in mattoni rossi con una grossa cupola e conosciuto come la più importante sala di concerto londinese.

Dopo le classiche fotografie di rito, abbiamo proseguito il nostro cammino verso South Kensington, zona residenziale che ospita alcuni tra i più importanti musei londinesi come il Victoria and Albert Museum, il Natural History e lo Science Museum.

Dopo una veloce “ sbirciata” alle facciate dei tre musei, via e con “ the tube” andiamo a “ casa della regina”,Buckingham Palace, ovviamente. Dal 1837 il palazzo e' residenza della famiglia reale inglese e meta del pellegrinaggio di una moltitudine di turisti desiderosi di poter vedere da vicino qualche reale. Come tutti i turisti anche noi abbiamo fotografato e “curiosato” il famoso palazzo.

Non era il giorno del Cambio della Guardia e quindi ci siamo diretti verso un nuovo “ punto di interesse” ( questo il termine utilizzato dal nostro navigatore).

Ma proprio mentre stiamo attraversando la strada ecco comparire un gruppo di guardie a cavallo e, dopo di loro, tre carrozze con tanto di cocchieri in abito elegante. Come tutti i turisti anche noi non abbiamo risparmiato le fotografie.

Per raggiungere la nostra nuova meta, Parliament Hill, siamo passati per St. James Park, definito da molti il parco piu' suggestivo della citta', perche' da esso e' possibile scorgere angoli molto suggestivi di Londra. Il parco, che ha al suo interno una passeggiata dedicata alla principessa Diana, e' diventato l’habitat naturale di circa 1000 uccelli, appartenenti a ben 45 specie diverse.

Ed eccoci finalmente in uno dei luoghi piu' noti di Londra Parliament Hill su cui si affacciano splendidi palazzi come Westminster Abbey e le Houses of Parliament con il celeberrimo Big Ben.

Dopo le solite fotografie andiamo alla scoperta dei luoghi della “ storia” di Londra. Prima tappa e' Westminster Abbey, uno dei luoghi piu' sacri e simbolici dell’Inghilterra.

E' il luogo piu' importante per gli inglesi, perche' oltre ad essere il fulcro della chiesa anglicana, e' anche il luogo in cui la nazione celebra i propri idoli artistici e politici. Inoltre, e' il luogo in cui avviene l’incoronazione del monarca inglese. L’abbazia e' veramente splendida e merita le 6 sterline spese per l’ingresso ( a testa ….. ovviamente). All’interno e' assolutamente vietato utilizzare sia videocamere che macchine fotografiche.

L’edificio e' davvero meraviglioso e pu0' essere definito il migliore esempio di stile gotico inglese.

All’interno dell’abbazia si trovano diverse cappelle funerarie dedicate sia ai sovrani che alle personalità delle arti e della politica inglese. Fra i sovrani inglesi sono tumulati all’interno dell’abbazia Maria, la regina di Scozia, Elisabetta I e Maria la Sanguinaria. La cappella piu' ricca e straordinaria e' quella di Enrico VII, eccezionale esempio di stile tardogotico perpendicolare con volta anulare. All’interno della cappella si trova il sarcofago del re Enrico VII e della moglie Elisabetta di York e tutto attorno un coro ligneo adorno di bandiere araldiche.

C’e' anche un angolo, Poet’s Corner, dove sono sepolti o commemorati celebri letterati inglesi come Byron e Shakespeare.

Terminata la visita all’interno abbiamo ammirato i due chiostri ed un piccolo museo dedicato alla storia dell’abbazia. Nello shop dell’abbazia e' persino possibile acquistare una copia dell’albero genealogico della corona inglese (cosa sicuramente utile in una qualsiasi casa !!!!).

Terminata la nostra visita abbiamo ammirato, da tutte le angolazioni possibili, le bellissime Houses of Parliament, sede della Camera del Comune e della Camera dei Lord. La costruzione più famosa è sicuramente la torre dell’orologio, nota ai più come Big Ben, che allo scoccare di ogni quindici minuti risuona sulla piazza.

Dal ponte uno sguardo alla London Eye, la ruota panoramica alta 135 metri costruita nel 2000 che offre nelle giornate limpide un bellissimo panorama su Londra. Non siamo saliti sulla ruota e il nostro disinteresse ci ha fatto risparmiare ben 11 sterline a testa.

Si e' fatto tardi ed e' ora di cercare un posto per il pranzo. La scelta ricade su Mc Donald’s e dopo circa 10 minuti di “disperata ricerca”, eccoci finalmente alla meta.

Pranzo e poi si prosegue alla scoperta di Londra.

Prossima meta : Westminster Cathedral.

Prima di prendere la metropolitana per arrivare alla nostra meta, abbiamo percorso Whitehall, l’ampio viale che collega Trafalgar Square a Parliament Hill. Una breve tappa all’incrocio con Downing Street per vedere da lontano il famosissimo nr. 10, residenza strablindata di Blair.

Con la metropolitana arriviamo a Victoria Station per poi visitare Westminster Cathedral, sede della chiesa cattolica inglese. All’esterno la facciata in mattoni rossi e bianchi è in stile bizantino, mentre all’interno notevoli sono i mosaici.

Di nuovo the tube verso Tower of London e, ovviamente, London Bridge.

Tower of London e' la piu' bella fortezza medioevale dell’Inghilterra ed è uno dei quattro monumenti dichiarati di interesse mondiale da parte dell’Unesco. E' costituita da un gruppo di edifici circondati da due cinte murarie, una più esterna ed una interna rispettivamente con cinque e tredici torri.

La Tower of London e' nota alla maggioranza dei turisti perche' al suo interno sono custoditi i famosissimi gioielli della Corona. A questo luogo e' legata anche una vecchia leggenda locale: nel cortile della torre vivono diversi corvi, se essi dovessero lasciare l’edificio, la monarchia cadrebbe all’istante.

Abbiamo deciso di non visitare la Torre di Londra per due motivi: tempistico ed economico. Quello tempistico dipende dal fatto che la visita alla Torre richiedeva almeno un paio di ore, che noi non avevamo visto il programma piuttosto fitto stabilito prima della partenza.

Il motivo economico sono le 12 sterline richieste per l’ingresso, troppe a nostro parere.

Ed ecco poco piu' in là, l’altra icona di Londra insieme al Big Ben: il Tower Bridge con le sue torri neogotiche ed i puntoni azzurri.

Fu costruito nel 1894 con un meccanismo basculante piuttosto ingegnoso per il tempo tanto che era possibile il passaggio di una nave ogni tre minuti. Il ponte ancora oggi e' funzionante, tanto che e' possibile vederlo in azione circa 500 volte all’anno. All’interno del ponte e' possibile visitare anche il museo dedicato alla sua storia, ovviamente a pagamento.

Dopo averlo fotografato da tutte le angolazioni possibili ed in tutte le gradazioni di colore ( a colori, in bianco e nero, anticato etc.), la nostra passeggiata prosegue nei vicoli attorno al Tower Bridge scoprendo angoli splendidi da immortalare. La zona circostante e' molto particolare perche', accanto a monumenti storici come il Tower Bridge o Tower London, svettano edifici costruiti con vetro ed acciaio secondo i dettami dell’architettura piu' moderna fra cui la Swiss Re Tower, un palazzo di 41 piani a forma di missile che ospita gli uffici di un’importante assicurazione svizzera.

Di fronte al Tower Bridge e' ormeggiata la Belfast, grande incrociatore utilizzato durante la seconda guerra mondiale in cui e' possibile farsi un’idea di come si conduce la vita in mare. Dopo qualche fotografia abbiamo proseguito la nostra passeggiata sino a scoprire una dogana ristrutturata ed adibita a un centro commerciale con diversi negozi e ristoranti.

Ancora metropolitana per raggiungere l’altra icona dello shopping londinese: i grandi magazzini Harrods. Si tratta di un enorme grande magazzino disposto su piu' piani in cui e' possibile trovare praticamente di tutto e che, da tempo. E' diventata meta di pellegrinaggio di quasi tutti i turisti di Londra.

Prima tappa in questo paradiso dello shopping sono i “food hall”, un intero piano dedicato alla vendita di qualsiasi tipo di cibo proveniente da ogni angolo del mondo. Dopo una visita e qualche acquisto nell’area dedicata al tè, siamo passati alla scoperta di alcuni degli altri piani. Molto particolari le scale mobili dedicate all’Egitto con le colonne e le statue che richiamano i templi visti durante il nostro viaggio.

Al pianterreno nell’area dedicata alla vendita dei gadget con il marchio Harrods il proprietario, Al Fayed, ha fatto costruire un monumento alla memoria del figlio Dodi e della Principessa Diana, morti come tutti sanno in un incidente stradale a Parigi ( …… un po’ troppo kitsch). Dopo circa un’ora e mezzo, per la gioia degli uomini usciamo da Harrods e torniamo in hotel.

Meta della nostra uscita serale e' la zona di Tower Bridge.

Per prima cosa una buona cena nel Cafe' Russe, un bistrò francese aperto nella dogana ristrutturata visitata nel pomeriggio. Ad un prezzo accettabile ( circa 25 euro a coppia) abbiamo mangiato un buon secondo ed una ottima crepe al cioccolato.

Terminata la cena visita al Tower Bridge, in versione notturna. Il ponte e' splendido di giorno, ma di notte illuminato lo e' ancora di piu'. Anche qui le solite fotografie di rito da tutte le angolazioni possibili sia al Tower Bridge che alla Tower of London.

Verso le 23.00 siamo tornati in hotel per riprenderci in vista del domani.

 

5 febbraio

Prima tappa della nostra giornata e' St. Paul’s Cathedral, che con i suoi 300 anni di storia, e' uno degli edifici piu' famosi di Londra ed e' divenuta celebre per essere stata teatro del matrimonio del principe Carlo con Lady Diana.

La cattedrale vanta la cupola piu' grande della citta' da cui si può ammirare uno splendido panorama su Londra. Appena entrati il costo del biglietto ( 8 euro) ci ha lasciati un poco perplessi, ma la bellezza dei mosaici ci ha subito ripagato. Nella cattedrale e' possibile visitare sia la cupola che la cripta.

La cupola, in realta' formata da tre strutture una all’interno dell’altra, permette, dopo la salita di 533 gradini, di ammirare uno splendido panorama a 360° della citta'.

Nella cripta dedicata a circa 300 eroi delle varie guerre e' possibile ammirare, oltre ad un museo dedicato alla storia della cattedrale e dei suoi sostenitori, fra cui la Regina Madre, anche le tombe di Wren e di Blake.

Purtroppo a causa del restauro in corso siamo arrivati solo al primo livello della cupola percorrendo “solo” 259 gradini.

Tornati alla metropolitana, ci siamo diretti verso un'altra meta classica della citta': la zona di Camden. Nonostante oggi non sia piu' un luogo trendy, più di 10 milioni di visitatori si recano ogni anno in questa zona cosi particolare.

Nato da un primitivo nucleo di bancarelle di artigianato, oggi questo mercato e' veramente enorme e in esso e' possibile trovare praticamente di tutto, persino funghi allucinogeni venduti addirittura per strada. Questo posto ci ha entusiasmato parecchio, perche' in esso e' possibile incontrare numerose culture molto differenti fra loro, ma, allo stesso modo, ugualmente interessanti.

Una cosa molto particolare appena usciti dalla metropolitana sono le diverse insegne che sovrastano i tanti negozi della zona. Ad esempio sopra una vetrina e' appeso un gatto, in un’altra un paio di jeans, un enorme pesce rosso e molti altri soggetti ancora.

Poco piu' in là, vicino alle chiuse, si incontra il mercato a mio parere più bello e particolare il Camden Lock Market, un mercato etnico in cui e' possibile trovare culture differenti come la giapponese, la cinese, la messicana, la francese e molte altre. Il mercato, composto da viuzze strette e fra loro intersecate, comprende una svariata serie di “negozi” di ogni genere e tipologia.

I negozi vendono praticamente di tutto: abbigliamento di ogni tipo (vintage, anni ’70, giapponese, militare, spaziale etc…), mobili di antiquariato, mobili etnici, oggettistica giapponese oppure cinese oppure, ancora, in stile arabo e molti altri ancora. Accanto a questi negozietti un numero esagerato di bancarelle di cibo anche in questo caso il più differente possibile: pizze, panini, crepe, cucina giapponese, tailandese, cinese, messicana e molte altre ancora.

Non c’è che dire ….. l’imbarazzo della scelta.

Tra l’altro all’interno del mercato sono state create aree con panche e tavolini per poter gustare tranquillamente i cibi acquistati.

Io, Daniele e Giovanni abbiamo optato per la cucina cinese, mentre Giovanna ha preferito un panino. Siamo comunque restati molto soddisfatti da questo pranzo, perche’, pur essendo in pieno inverno, abbiamo potuto mangiare all’esterno entrando nel clima di Camden. Purtroppo il tempo, “ tiranno”, e' trascorso troppo in fretta e ben presto abbiamo dovuto abbandonare questo luogo cosi affascinante per proseguire nel nostro intenso “programma di viaggio”.

Ancora in metropolitana verso Trafalgar Square.

Questa piazza e' considerata il cuore nevralgico di Londra perche' qui si svolgono importanti marce e raduni. Al centro della piazza svetta la Colonna di Nelson con i suoi 43,5 metri di altezza che celebra la vittoria dell’ammiraglio su Napoleone.

Sulla piazza si affacciano splendidi edifici fra cui la National Gallery, la National Portrait Gallery e la suggestiva St. Martin-in-the-Fields.

Dopo aver ammirato la piazza da ogni angolazione possibile (ovviamente anche l’angolo di Big Ben) e aver scattato le solite fotografie, via alla scoperta di Van Gogh, o meglio, della National Gallery.

E' una delle piu' grandi gallerie d’arte al mondo con i suoi 2000 quadri, tanto che sono circa 5000 i visitatori che ogni anno vi fanno visita. Come anche gli altri musei londinesi, anche la National Gallery e' ad ingresso gratuito.

La galleria può essere divisa in tre grandi aree temporali: 1260-1510, 1510-1700 e 1700-1900. La prima area temporale raccolta nella Sainsbury Wing permette di entrare nel mondo del Rinascimento ammirando splendide opere come la “Pentecoste” di Giotto, la “Madonna Ansidei” di Raffaello, la “Vergine delle Rocce” e la “ Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino” del grande Leonardo.

La West Wing comprende opere fino al 1700 fra cui una “Deposizione” di Michelangelo, “Bacco ed Arianna” di Tiziano, la “Cena in Emmaus” di Caravaggio e molti altri ancora come Rubens, Rembrandt etc.

Infine, eccoci finalmente all’ultima area , quella da me piu' attesa con le opere degli Impressionisti e dei Post impressionisti fra cui figurano le “Ninfee” di Monet, “Les Grandes Baigneuses” di Cezanne e molti altri.

Ed ecco finalmente nell’ultima sala il quadro da me piu' atteso: I Girasoli di Van Gogh. E' il mio artista preferito e trovarmi di fronte a questo suo quadro e' stato molto emozionante.

Già in altre occasioni ( musei e mostre) ho ammirato i quadri di Van Gogh, ma trovarsi di fronte ai Girasoli e' stato splendido!!! Unico problema la tantissima gente presente che non permette di ammirare in tranquillità questa splendida opera d'arte.

Dopo questa “full immersion” nel mondo dell’arte, siamo usciti dalla National Gallery e abbiamo proseguito nel nostro “ piano di viaggio” che ci porta di nuovo verso Piccadilly Circus per poi arrivare in Regent Street, via ricca di negozi di ogni genere e meta importante per l’acquisto di souvenir.

Prima tappa il negozio Wittard, specializzato nei tè ed affini. Dopo diversi assaggi dei tè in vendita siamo usciti con due borse stracolme di biscotti e di tè di ogni genere. Proseguendo per la via ecco una nuova tappa obbligata a Londra: Hamleys. E' un vero paradiso dei giocattoli su piu' piani e con una scelta molto vasta. …….. immaginatevi Daniele ………….

Abbiamo poi proseguito verso la nostra seconda tappa: Carnaby Street, via molto bella con negozi caratteristici e vetrine coloratissime.

Dopo le solite fotografie via di nuovo alla scoperta di un’altra via dello shopping: Piccadilly Street.

Tappa obbligata davanti al Ritz e, poi, da Fortnum and Mason. E’ un grande magazzino che vanta quasi 300 anni di storia noto per il suo splendido reparto di alimentari dove l’elite inglese si reca per fare la spesa.

E’ anche noto per l’incredibile assortimento di tè a dei prezzi veramente notevoli. Io,infatti, stavo per acquistare un tè indiano, ma quando ho visto il prezzo ( 20 sterline per 50 grammi) ho preferito lasciar perdere.

Di corsa in hotel per una pausa ristoratrice in vista di riuscire per la cena.

Meta: Pizza Hut, una catena molto diffusa a Londra. Abbiamo scelto quello in Piccadilly, vista la sua vicinanza alla metropolitana.

E' un locale che serve un po’ di tutto, ma la vera specialità e' la pizza. Esistono diversi “ gusti” e ben tre formati piu' o meno grandi e la possibilita' di scegliere l’altezza della pizza. La pizza e' veramente buona e anche il prezzo un unico disguido il ritardo nel servizio. Per una incomprensione con la cucina abbiamo aspettato per una pizza circa 45 minuti, ma il personale e' stato veramente gentile, tanto che alla fine non abbiamo pagato le bevande consumate.

Terminata la cena, con “the tube” ci siamo diretti a Parliament Square per fotografare il Big Ben e le Houses of Parliament alla sera.

Due monumenti splendidi di giorno, ma di notte ancor piu' belli. Li abbiamo fotografati da tutte le angolazioni possibili, sia dalla piazza antistante Westminster che dalla riva opposta del Tamigi.

Finalmente verso mezzanotte (al limite con l’orario di chiusura della metropolitana) siamo riusciti a tornare al nostro hotel.

 

6 febbraio

E’ il nostro ultimo giorno di soggiorno a Londra ma, non per questo, giorno di riposo …… anzi!!

Dopo la colazione ed aver lasciato le valigie al deposito bagagli dell’hotel, usciamo per continuare il nostro itinerario, precedentemente programmato.

Abbiamo a disposizione ancora mezza giornata, perché il nostro volo parte da Stansed alle 18.30, per cui dobbiamo essere in aeroporto verso le 16.30.

Dopo qualche calcolo non ci resta che partire fino alle 15.00 possiamo girovagare per Londra.

Prima tappa : Portobello Road e Notting Hill.

Con la metropolitana raggiungiamo la fermata che ci permette di entrare in Portobello. Dopo quello di Camden questo e' il mercato piu' famoso e, naturalmente, il piu' visitato dai turisti. E' un mercato in cui e' possibile trovare di tutto dal vintage, all’antiquariato, ai gioielli ai cibi biologici e molto altro ancora. Negozi e bancarelle si possono trovare ogni giorno, ma nel week end si ha il massimo dell’afflusso.

Noi, ovviamente, siamo andati di domenica pero' fortunatamente al mattino presto. Siamo arrivati a Portobello verso le 09.30, ma la maggior parte degli esercizi inizia la propria attività dopo le 10.00 del mattino.

Visto l’orario non c’era ancora troppa gente a Portobello per cui abbiamo potuto ammirare i vicoli e gli edifici colorati con molta calma.

Mentre Daniele e Giovanna aspettavano l’apertura di un negozietto di ceramiche a Portobello, noi abbiamo fatto una passeggiata in Notting Hill. Anche se non abbiamo riconosciuto i luoghi immortalati nel celebre film con Hugh Grant e Julia Roberts, siamo rimasti molto colpiti da questo splendido quartiere.

Di nuovo “ the tube” verso South Kensington, la zona dei musei, per andare alla scoperta del “Natural History Museum” ad ingresso ovviamente e' gratuito.

Gia' dal fuori questo museo e' splendido. E' una delle strutture neogotiche più belle di Londra, progettata da Waterhouse dopo la metà del 1800, con un ingresso principale simile al portale di una cattedrale. Il museo può essere distinto in due grandi aree: le Life Gallery dedicata alla biologia e l’Earth Gallery, dedicata alle scienze geologiche.

Siamo entrati dal portale principale e subito siamo rimasti molto stupiti: l’atrio, oltre a contenere lo scheletro di un grosso dinosauro, e' veramente splendido. Si tratta di una struttura neogotica con scale e terrazzi che danno sull’ingresso lasciando i visitatori a bocca aperta.

Prima di iniziare la nostra visita abbiamo deciso di pranzare all’interno del museo.

Le sale più stupefacenti sono le Earth Gallery dedicate, come già detto, alla geologia. Si tratta di sale veramente stupefacenti in cui sono simulati diversi eventi atmosferici come lo Tsunami, il vento, il gelo e molti altri. In altre sale e' possibile ammirare una serie stupefacente di minerali e pietre preziose, di meteoriti e di altro ancora.

Un’altra simulazione che ci ha molto colpito e' stata quella di un terremoto in un piccolo negozio di alimentari giapponese durante il terremoto del 1995, che uccise 6000 persone. Nonostante si trattasse solo di una simulazione, sono rimasta abbastanza scossa. La parte piu' spettacolare e', pero', all’ingresso della Earth Gallery. Infatti, e' stato ricostruito un globo terrestre in cui entra una scala mobile, che permette l’accesso alla collezione permanente .

L’altra area, Life Gallery, e' dedicata alla biologia. Molto stupefacente la ricostruzione degli scheletri di alcuni dinosauri. Inoltre, notevole la balconata dei mammiferi, in cui sono riprodotti tantissimi animali fra cui balene, giraffe e molti altri.

Usciamo dal museo alle 14.30 e, avendo ancora un po’ di tempo a nostra disposizione, decidiamo di entrare al Victoria and Albert Museum.

Si tratta del museo della arti figurative e del design e, con i suoi quattro milioni di oggetti, fa parte del lascito del principe Alberto alla città.

E' suddiviso in circa 150 sezioni ed ospita la più ricca collezione di arte decorativa che comprende ceramiche cinesi, arte islamica ed asiatica, spade giapponesi, bronzi coreani, sculture di Rodin, abiti d’epoca e abiti appartenenti alle recenti sfilate di moda e molto altro ancora.

Per questioni di tempo abbiamo visitato solo una piccola parte del piano terra e, poi, visto l’orario sia dovuti correre in tutta fretta all’hotel.

Ritirati i bagagli via di corsa verso la metropolitana direzione Liverpool Street per salire sullo Stansed Express che ci porterà all’aeroporto.

Dopo circa un’ora arriviamo, in perfetto orario, a Stansed dove, nonostante la poca educazione della hostess di terra, riusciamo ad ottenere le nostre carte d’imbarco.

Alle ore 18.30 il nostro volo decolla da Londra e, dopo due ore di volo, giungiamo finalmente a casa.

Sono stati quattro giorni di fatica ( … 50 Km a piedi), ma abbiamo potuto scoprire una nuova città ed ammirare splendidi capolavori.